Usura bancaria

La mala pratica dell’usura bancaria è un fenomeno, purtroppo, molto diffuso nel nostro sistema finanziario, ma il nostro ordinamento prevede un ampio raggio di rimedi per la difesa dei diritti di chi subisce un abuso da parte del proprio istituto di credito.
In generale, l’usura bancaria consiste nel fornire prestiti a tassi di interesse considerati illegali in quanto troppo elevati; il tasso di interesse usurario, di conseguenza, si determina ogni qual volta un istituto di credito lo applica in misura superiore al c.d. tasso soglia stabilito sulle leggi sulle operazioni di finanziamento e stabilito, annualmente, dalla Banca d’Italia e dal Dipartimento del Tesoro.
Per stabilire, in concreto, se si è difronte ad un tasso usurario è necessario verificare se il prodotto bancario applichi interessi superiori a quelli legali, confrontando il tasso di interesse applicato (il tasso nominale) con il limite massimo consentito. Tuttavia nel calcolo degli interessi applicati devono essere compresi tutti i costi a carico del correntistae collegati all’erogazione del credito: commissioni, coperture assicurative e ogni tipo di remunerazioni e spese, escluse quelle per imposte e tasse.
Sul piano civilistico, laddove ricorrano tutti i requisiti sopra indicati, si sarà in presenza di usura bancaria, a sua volta distinta in:
- usura originaria – si determina sin dalla sottoscrizione del contratto e prevede un tasso superiore alla soglia d’usura determinando l’applicazione della sanzione della non debenza di alcun interesse, ex art. 1815 C.C. In altre parole: la clausola è nulla. Il finanziamento diventa di fatto gratuito, perché il debitore sarà tenuto a restituire esclusivamente il capitale erogato, senza alcuna sorte di interessi;
- usura sopravvenuta – si determina dopo la stipula del contratto per effetto di variazioni contrattuali stabiliti dall’istituto bancario. In questi casi, per sanare la prestazione indebita della banca, bisognerà rideterminare gli interessi ultralegali, riportandoli entro il limite della soglia d’usura ed il debitore avrà diritto al rimborso degli interessi non dovuti.
Per ciò che concerne, invece, l’ambito penale, il reato di usura, ex art. 644 c.p., appartenente alla categoria dei delitti contro il patrimonio, punisce con la reclusione da due a dieci anni e con la multa da 5.000 a 30.000 euro: “chiunque, fuori dei casi previsti dall’art. 643, si fa dare o promettere, sotto qualsiasi forma, per sé o per altri, in corrispettivo di una prestazione di denaro o di altra utilità, interessi o vantaggi usurari”. Anche in questo caso si distingue tra due fattispecie di usura:
- usura presunta o oggettiva che ricorre quando si eccede il tasso di soglia;
- usura concreta o soggettiva che ricorre nel caso in di abuso dello stato di difficoltà del correntista.
In definitiva, a prescindere dai risvolti giuridici che l’usura bancaria può assumere, se civile o penale, la difesa dei propri diritti avviene preliminarmente fuori dal processo con l’individuazione del caso concreto e la raccolta dei documenti utili per la valutazione degli interessi indebiti e il calcolo dell’anatocismo.
Lo Studio Legale Liguori, avvalendosi della collaborazione di professionisti esperti in materia bancaria offre la propria assistenza per verificare la presenza di usura e anatocismo nei contratti stipulati con il proprio istituto bancario, predisponendo all’uopo perizie tecnico - contabili per quantificare quanto illegittimamente addebitato e promuovere le relative azioni e/o le opposizioni a decreti ingiuntivi in materia.
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